la pecora neeeraaa....

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mbeeehh

martedì 30 novembre 2010

COME PREPARARE IL MARSHMALLOW FONDENT PER DECORARE TORTE

INGREDIENTI:150 gr di Marshmallow
1 cucchiaio di acqua
330 gr di zucchero a velo
Coloranti alimentari .PREPARAZIONE:La cosa più importante per questa ricetta ovviamente sono i Marshmallow, le classiche caramelle gommose che ai bambini piacciono un sacco,  sono caramelle che si prestano benissimo per la decorazione di torte e biscotti!Quando comprate i Marshmallow prendeteli bianchi, al massimo bianchi e rosa,sono i migliori,ma vanno bene anche bianchi e gialli.Sciogliete i Marshmallow a bagno maria con 1 cucchiaio di acqua, ci vorrà un po’ di tempo,circa 15 minuti.Togliete dal fuoco e aggiungete circa 150 gr zucchero a velo, e poi versatene altro sul piano di lavoro,io ho usato una teglia da forno,con sopra un pò di zucchero a velo,per non sporcare il tavolo.Usate lo zucchero a velo nelle buste perché contiene l’amido e quindi si assembla bene con i Marshmallow.
Con un cucchiaio versate i Marshmallow sciolti sullo zucchero a velo che avete messo nel piano di lavoro, coprite con lo zucchero a velo e pian piano impastate cospargendovi anche le mani di zucchero a velo, se lo muovete bene e all’esterno riuscirete a coprire il Marshmallow e ad avere direttamente un panetto senza avere le mani appiccicose.A questo punto coloriamo il nostro Marshmallow Fondant, dividete la pasta in base a quanti colori volete fare, io ne ho fatti 4, i coloranti li avevo rosso giallo e blu e ho fatto i panetti rosa, giallo, azzurro e viola.Versate qualche goccia di colorante nel panetto di Marshmallow e impastate fino a far assorbire il colorante, se la pasta diventa appiccicosa aggiungete un po’ di zucchero sia nell’impasto che sulle vostre mani.


.Ricordate che più intenso volete il colore finale più colorante dovrete mettere.Ripetete l’operazione per tutti i colori che volete fare. Per i coloranti alimentari valgono gli stessi principi base dei colori e cioè: giallo + blu = verde, rosso + blu = viola, rosso + giallo = arancione. Quando avrete fatto tutti i panetti avvolgeteli con la pellicola trasparente e lasciateli riposare in un armadietto per almeno 24 ore.Poi usate i panetti di Marshmallow Fondant come se fosse didò,stendete la pasta con il mattarello, munitevi di coltelli  e stampini per i biscotti.

 Potete creare tutte le decorazioni che volete,appena ho finito la torta che sto preparando,aggiungerò le foto!Ai bambini piace un sacco questa glassa sopra le torte!!Ecco la torta!!!

lunedì 29 novembre 2010

HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE,TRAMA





Trama


Le sette domande della Scholastic
Nella pubblicità del libro, la casa editrice americana Scholastic comunicò le sette domande a cui i lettori avrebbero trovato una risposta nel settimo libro:[4]
  1. Chi vivrà? Chi morirà?
  2. Piton è buono o cattivo?
  3. Riaprirà Hogwarts?
  4. Chi finirà con chi?
  5. Dove sono gli Horcrux?
  6. Voldemort sarà sconfitto?
  7. Cosa sono i Doni della Morte?

Il romanzo comincia con una riunione di Voldemort con i Mangiamorte a Villa Malfoy, che discutono su come agire per attaccare Harry Potter. Voldemort si lascia convincere dalla teoria che Harry Potter lascerà la casa dei Dursley prima del suo compleanno. Nel frattempo Voldemort uccide la Professoressa Charity Burbage, l'insegnante di Babbanologia a Hogwarts, perché ha scritto sulla Gazzetta del Profeta che i Babbani sono dopotutto simili ai maghi e che vi si può convivere pacificamente. Harry si prepara per la sua fuga prima del suo compleanno, e legge sulla Gazzetta del Profeta un ricordo di Albus Silente, morto nel precedente libro, scritto dal suo amico d'infanzia Elphias Doge. Poi nota un altro articolo riguardante la vita di Silente, che racconta di come suo padre finì ad Azkaban a causa delle sue molestie contro i Babbani e tante altre cose che Rita Skeeter promette di svelare nel suo prossimo libro: Vita e menzogne di Albus Silente.
Harry convince i suoi parenti Dursley a lasciare Privet Drive per evitare di essere catturati dai Mangiamorte; prima di partire scortati da maghi dell'Ordine della Fenice, Dudley saluta Harry con un affetto mai mostrato fino ad allora, e anche la zia Petunia sembra volergli dire qualcosa, ma poi se ne va senza pronunciare parola (in un'intervista la Rowling ha poi dichiarato che Petunia avrebbe voluto augurare buona fortuna al nipote, dicendogli che sapeva contro cosa sarebbe andato a combattere, e che si augurava che tutto sarebbe andato per il meglio[5]). Poco dopo, l'Ordine della Fenice arriva a Privet Drive, con un piano per scortare Harry alla Tana senza che venga catturato da Voldemort. I membri più giovani dell'Ordine bevono una pozione Polisucco, prendendo così le sembianze di Harry, il quale inizialmente si oppone senza successo all'idea, e ognuno di loro parte con un membro adulto dell'Ordine usando manici di scopa, Thestral e la moto volante di Sirius. Harry parte con Hagrid, ma i Mangiamorte nascosti nella notte, che grazie a Piton conoscevano il piano, li attaccano mentre sono già in volo e Harry sfugge per un soffio all'attacco di Voldemort, dopo essere stato riconosciuto da Stan Picchetto sotto l'effetto della maledizione Imperius.
Non tutti riescono ad arrivare alla Tana: Edvige, la civetta di Harry, viene colpita da un'Avada Kedavra all'inizio del viaggio, e Malocchio Moody muore per mano di Voldemort in seguito alla fuga di Mundungus Fletcher. George Weasley invece perde un orecchio a causa dell'incantesimo Sectumsempra di Piton. Lupin spiega ad Harry che i Mangiamorte l'hanno riconosciuto come l'Harry vero perché ha usato l'Expelliarmus, l'incantesimo che ormai è diventato un "segno distintivo" di Harry.
Il giovane mago ha poi una visione della furia di Voldemort dopo la sua ennesima fuga: infatti la sua bacchetta aveva reagito con la bacchetta che Voldemort aveva preso in prestito da Lucius Malfoy, spezzandola, e Voldemort ne chiede a Olivander, da lui rapito, il motivo. Ma l'anziano fabbricante di bacchette è sincero, e non ha idea di cosa possa essere accaduto.
Il giorno del diciassettesimo compleanno di Harry, il Ministro della Magia Rufus Scrimgeour arriva alla casa dei Weasley per consegnare a Harry, Ron e Hermione degli oggetti lasciatigli da Silente nel suo testamento: Ron riceve il Deluminatore (noto anche come Spegnino), che ha il potere di risucchiare la luce, inventato dallo stesso Silente; Hermione Le fiabe di Beda il Bardo, un libro di fiabe per i bambini dei maghi; Harry, invece, il primo Boccino d'Oro da lui catturato (quello che aveva quasi inghiottito) e la spada di Godric Grifondoro, che però Scrimgeour non può consegnargli, in quanto importante manufatto storico. I tre cercano di scoprire a cosa servano gli oggetti lasciatigli, ma non vi riescono e sono costretti a interrompere le loro ricerche per i preparativi del matrimonio di Fleur Delacour e Bill Weasley. Harry usa la pozione Polisucco e si finge un cugino Weasley per non essere riconosciuto durante il matrimonio, come parte della sua protezione contro i Mangiamorte. Prima del matrimonio, Harry nota per la prima volta Xenophilius Lovegood, padre di Luna Lovegood, e lo strano simbolo che porta al collo, che poi verrà indicato da Viktor Krum, anch'egli invitato alla festa, come il simbolo del mago oscuro Grindelwald. Durante il ricevimento, Harry assiste a una disputa sul passato di Silente tra Zia Muriel, parente dei Weasley, ed Elphias Doge, poiché il già citato libro di Rita Skeeter ha gettato molte ombre su Silente e sulla sua famiglia. Muriel crede a ciò che Rita Skeeter scrive nel suo libro. Proprio nel corso del matrimonio, Voldemort prende possesso del Ministero della Magia uccidendo Scrimgeour, e solo grazie ad un tempestivo avvertimento di Kingsley Shacklebolt i partecipanti evitano un attacco dei Mangiamorte diretto alla cattura di Harry. Harry, Ron e Hermione si Smaterializzano prima in un bar Babbano, ma dopo essere stati attaccati da due Mangiamorte fuggono al vecchio quartier generale dell'Ordine della Fenice, il numero 12 di Grimmauld Place, dove si nascondono.

Alla ricerca degli Horcrux

Lì i tre scoprono che Regulus Arcturus Black era il misterioso R.A.B., l'autore dello scambio dell'Horcrux del medaglione di Serpeverde; l'elfo domestico Kreacher gli racconta che Voldemort l'aveva portato con sé nella caverna dove era custodito l'Horcrux e che poi lui e Regulus Black erano ritornati in quella caverna, che Regulus aveva scambiato i medaglioni, che aveva ordinato a Kreacher di distruggere il medaglione originale e che poi era morto ucciso dagli Inferi che popolavano il grande lago nero della cavità sotterranea. Kreacher ovviamente non è riuscito a distruggere il medaglione, e lo ha conservato per tutti questi anni. Poi dice ai tre ragazzi che lo ha rubato Mundungus Fletcher per rivenderlo. Harry manda Kreacher a trovarlo, e tre giorni dopo l'elfo ritorna con Fletcher, il quale racconta che glielo ha confiscato Dolores Umbridge.
Dopo un mese di appostamenti al Ministero della Magia, il 2 settembre i tre amici tentano di infiltrarsi per recuperare l'Horcrux da Dolores Umbridge. Attaccano tre maghi e usano la pozione Polisucco per prendere le loro sembianze. Scoprono così che il Ministero della Magia è molto cambiato: maghi e streghe nati in famiglie Babbane sono perseguitati apertamente e il Ministero stesso cerca di dimostrare la superiorità dei maghi purosangue sui nati Babbani. Harry, Ron e Hermione riescono a rubare l'Horcrux a Dolores Umbridge, mettendola al tappeto, e prendono anche l'occhio magico di Moody che la strega usava per spiare al di fuori del suo ufficio. Inoltre liberano svariati maghi e streghe nati Babbani, dicendo loro di fuggire all'estero. Tuttavia il loro nascondiglio viene scoperto dal mangiamorte Yaxley, ora capo del Dipartimento per l'Applicazione della Legge sulla Magia, che li stava inseguendo, ed essi sono costretti a nascondersi nelle campagne, non restando mai più di una nottata nello stesso posto e portando a turno il medaglione con l'Horcrux, che rende più difficile praticare magie. Dopo alcuni mesi di spostamenti tra le campagne, sentono una conversazione tra altri fuggiaschi, tra cui Dean Thomas, in cui il folletto Unci-Unci rivela che la spada di Grifondoro in possesso di Piton, ora preside di Hogwarts, è un falso, e che questi l'ha nascosta, dietro ordine di Voldemort, in una camera di sicurezza alla banca Gringott, poiché alcuni studenti, fra cui Ginny Weasley, Neville Paciock e Luna Lovegood, avevano tentato di rubarla. Sentendo questo Harry è rincuorato, e dal ritratto di Phineas Nigellus (che Hermione aveva preso da Grimmauld Place e che ora usa per avere notizie da Hogwarts) scopre che l'ultimo ad usare la spada originale era stato Silente, per distruggere un altro Horcrux, l'anello di Gaunt. Però, Ron è contrariato dalla scoperta, sentendola come un'ulteriore difficoltà e, reso più furioso dal medaglione che portava al collo, ha un litigio con Harry e se ne va, lasciando Harry e Hermione. I due sono molto rattristati, ma decidono di recarsi a Godric's Hollow nella speranza che Silente abbia lasciato lì la spada originale. Arrivati a Godric's Hollow la vigilia di Natale, i due ragazzi visitano il cimitero, dove sono seppellite le famiglie di Harry e di Silente: lì notano inoltre la tomba di Ignotus Peverell, che riporta inciso un simbolo visto sia nel libro Le fiabe di Beda il Bardo ricevuto da Hermione, sia sotto forma di pendaglio al collo di Xenophilus Lovegood al matrimonio di Bill e Fleur e usato anche da Grindelwald, il mago oscuro sconfitto da Silente. Girando per Godric's Hollow, vedono le rovine della casa dei genitori di Harry, mantenuta magicamente nello stesso stato della sera della caduta di Voldemort. Sulla staccionata è appeso anche un cartello con un monito e con incise dediche incoraggianti a Harry. Incontrano poi un'anziana donna, Bathilda Bath, vecchia amica di Silente e autrice di Storia della Magia. Credendo che sia in possesso della spada, i due la seguono fino a casa, dove trovano una foto del mago oscuro Grindelwald, parente della strega e un tempo migliore amico di Silente. Si tratta però di una trappola; la signora è in realtà Nagini, il serpente di Voldemort, e Harry ed Hermione sfuggono per un pelo a Voldemort; durante la lotta con Nagini, Hermione spezza accidentalmente la bacchetta di Harry.
Il giorno dopo Harry e Hermione leggono l'ultimo libro di Rita Skeeter, preso "in prestito" dalla casa di Bathilda Bath, Vita e Menzogne di Albus Silente, ed Harry è corroso dal dubbio che Silente lo abbia abbandonato al suo destino.
Dopo altri giorni di fuga, un Patronus in forma di cerva appare vicino alla tenda di Harry ed Hermione; seguendolo, Harry trova la spada di Grifondoro, sul fondo di un lago ghiacciato. Tuffatosi per prenderla, Harry viene quasi strangolato dalla catena del medaglione Horcrux che porta al collo, ma viene salvato da Ron, che recupera anche la spada, dopo essere ritornato dai suoi amici grazie a un potere ignoto del deluminatore. Quindi Ron distrugge l'Horcrux, colpendolo con la spada, e lui ed Harry fanno ritorno alla tenda, al settimo cielo per essersi ritrovati, per aver trovato la spada di Grifondoro e per essersi finalmente liberati dell'Horcrux.

I Doni della Morte


Il simbolo dei Doni della Morte
Hermione ha difficoltà a perdonare Ron per il suo allontanamento, ciò nonostante i tre pianificano la prossima mossa: parlare con Xenophilius Lovegood, padre di Luna, e chiedergli notizie sul marchio di Grindelwald, che egli aveva indosso come ciondolo al matrimonio di Fleur e Bill e che era più volte comparso nei viaggi dei tre ragazzi. Giunti in casa Lovegood, Xenophilius racconta loro una vecchia storia su tre fratelli che avevano ingannato la Morte, presente anche nel libro Le fiabe di Beda il Bardo di Hermione, da cui ognuno di loro aveva poi ricevuto un premio, i tre Doni della Morte: una bacchetta invincibile (chiamata Bacchetta di Sambuco), una pietra in grado di riportare indietro i morti (la Pietra della Resurrezione, che si scoprirà essere la pietra incastonata nell'anello di Orvoloson Gaunt, nonno di Voldemort), e un Mantello dell'invisibilità che non si consuma con gli anni. Harry, intrigato, è convinto che il suo sia il Mantello dell'Invisibilità della storia, ma dopo poco i tre ragazzi si accorgono che Luna non è in casa e che il signor Lovegood li ha traditi, chiamando dei Mangiamorte dal Ministero: infatti sua figlia Luna era stata imprigionata ed egli credeva che consegnando Harry Potter avrebbe potuto riaverla indietro. Harry, Ron e Hermione sfuggono ancora alla cattura e Harry si convince che solo trovando tutti i Doni della Morte potrà sconfiggere Voldemort.
Qualche settimana dopo, il trio non ha ancora trovato né altri Horcrux né i Doni della Morte. Riescono a collegarsi ad una radio clandestina (Radio Potter, nell'originale inglese Potterwatch), da cui Lee Jordan, Remus Lupin, Kingsley Shacklebolt e Fred Weasley danno notizie sulla reale situazione nel mondo magico; ma, durante l'ascolto, Harry pronuncia per sbaglio il nome di Voldemort, che era stato stregato in modo da rintracciare all'istante chiunque lo avesse pronunciato; così Harry, Ron e Hermione vengono catturati da Fenrir Greyback e condotti alla villa di Lucius Malfoy. Qui Hermione viene torturata e interrogata da Bellatrix Lestrange per scoprire come avesse fatto a trovare la spada di Grifondoro, che crede nascosta nella sua camera di sicurezza alla Gringott, dove in realtà si trova la falsa. Harry e Ron invece vengono imprigionati nei sotterranei, dove trovano Dean Thomas, il folletto Unci-Unci (colui che sette anni prima aveva mostrato a Harry, per la prima volta, la sua camera blindata alla Gringott), Olivander e Luna Lovegood.
Harry, disperato, invoca aiuto allo specchio di Sirius che porta sempre con sé; incredibilmente, appena dopo aver visto un penetrante occhio azzurro (che gli sembra quello di Silente), appare Dobby, ex elfo domestico di casa Malfoy, che lo libera, e porta al sicuro Dean, Luna ed Olivander. Tuttavia, il rumore attira Lucius Malfoy, che manda Codaliscia a controllare. Harry e Ron riescono a disarmarlo, e Codaliscia tenta di strangolare Harry. Quando questi gli ricorda di avergli salvato la vita, Minus si ferma, ma viene strangolato lui stesso dalla sua mano d'argento, creata da Voldemort, che lo punisce per quel piccolo istante di pietà. Ron e Harry, incapaci di aiutarlo, corrono di sopra per salvare Hermione con l'aiuto di Dobby. Riescono nuovamente a scappare prima che arrivi Voldemort, rubando le bacchette di Draco e Bellatrix, e salvando anche Unci-Unci, anche lui interrogato dalla Lestrange. Purtroppo l'elfo domestico viene colpito con un pugnale da Bellatrix e muore poco dopo la fuga.
Rifugiatosi con gli altri a villa Conchiglia, la nuova casa di Bill e Fleur, dopo aver seppellito Dobby, Harry chiede ad Olivander notizie sulla Bacchetta di Sambuco e decide di non provare a impedire a Voldemort di prenderla dalla tomba del suo ultimo possessore, Silente (Harry vede questa scena nella sua mente, grazie alla connessione che c'è fra la sua mente e quella di Voldemort, come aveva visto nella sua mente tempo prima la scena dell'uccisione del fabbricante di bacchette Gregorovich e, nel sotterraneo di Villa Malfoy, Voldemort che uccideva Grindelwald, e che poi si recava a Hogwarts per prendere la bacchetta dalla tomba di Silente). Ad Unci-Unci, invece, chiede ausilio per poter entrare alla Gringott, dove crede sia custodito un altro Horcrux; in cambio il folletto chiede di avere la spada di Godric Grifondoro, ed Harry acconsente (stando ben attento, però, a non specificare quando). Quindi, i tre si recano alla Gringott insieme al folletto, nel tentativo di entrare nella camera di sicurezza dei Lestrange; Hermione prende le sembianze di Bellatrix grazie alla pozione Polisucco, Ron si camuffa, Harry ed Unci-Unci si nascondono sotto il Mantello dell'Invisibilità. Riescono ad entrare oltrepassando tutti gli ostacoli e recuperano l'Horcrux, la coppa di Tassorosso, ma Unci-Unci li tradisce e scappa con la spada. Harry, Ron ed Hermione sfuggono alla cattura liberando un drago che custodiva le camere di sicurezza e volando via in groppa ad esso, ma Voldemort ora capisce che i tre stanno cercando i suoi Horcrux.
Harry ha un'altra visione poco dopo la fuga: Voldemort, furioso per la scomparsa dei suoi Horcrux, elenca i luoghi dove li ha nascosti, temendo per essi, e in questo modo Harry viene a sapere che l'ultimo Horcrux, di cui non conosceva la locazione, si trova a Hogwarts, e che deve trovarlo subito prima che Voldemort possa spostarlo.

La battaglia di Hogwarts


Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi la voce Battaglia di Hogwarts.

Harry, Ron e Hermione si recano subito a Hogsmeade sotto il Mantello dell'Invisibilità, ma vengono intercettati dai Mangiamorte di guardia, che per trovarli decidono di chiamare i Dissennatori. Per scacciarli Harry evoca il suo Patronus e i Mangiamorte li localizzano. Riesce a salvarli solo l'intervento di Aberforth Silente, fratello di Albus, che inganna i seguaci di Voldemort. Aberforth spiega loro la verità sul passato di Albus e sulla loro famiglia, dopo le tante dispute che il libro di Rita Skeeter aveva suscitato e dopo le scoperte fatte su Silente e la sua amicizia giovanile con Gellert Grindelwald. Poi apre un passaggio segreto verso Hogwarts, da dove sbuca fuori Neville Paciock, ora diventato capo dell'Esercito di Silente assieme a Luna Lovegood e Ginny Weasley, che li saluta e li conduce nella stanza delle necessità, divenuta il centro focale della resistenza a Piton e ai Mangiamorte, che hanno preso il controllo di Hogwarts.
Convinto che l'ultimo Horcrux sia il diadema perduto di Corvonero, Harry entra nella sala comune dei Corvonero, dove trova ad aspettarlo la Mangiamorte Alecto Carrow, ora insegnante di Babbanologia della scuola. Harry stende sia lei che suo fratello Amycus e rivela alla professoressa McGranitt che Hogwarts sta per essere attaccata da Voldemort. I professori McGranitt, Vitious e Sprite attaccano Piton, il quale decide di fuggire. Intanto i direttori delle quattro case prendono misure per la difesa della scuola e l'evacuazione degli studenti più giovani o che non vogliono restare a lottare. Nel frattempo Ron ed Hermione si recano nella Camera dei Segreti (riuscendo ad entrare grazie a Ron che ricorda la parola in Serpentese per aprire gli oggetti) per recuperare le zanne del Basilisco sconfitto da Harry al secondo anno, poiché il veleno del Basilisco può distruggere gli Horcrux, e distruggono così anche l'Horcrux contenuto nella coppa di Tassorosso. Quindi i tre si recano insieme nella Stanza delle Necessità, dove si trova l'Horcrux che Voldemort ha nascosto nel diadema di Priscilla Corvonero, e alla preoccupazione di Ron che si rende conto che nessuno ha pensato ad evacuare gli elfi domestici, Hermione risponde con un bacio appassionato, corrisposto dall'amico. Tuttavia, i tre vengono attaccati da Draco, Tiger e Goyle. Tiger scaglia un incantesimo evocando delle fiamme che inseguono il nemico (Ardemonio, ovvero del fuoco maledetto), mettendo in pericolo anche Malfoy e Goyle; Harry riesce però a recuperare l'Horcrux e salvare Malfoy e Goyle, mentre Tiger non riesce a scappare. Le fiamme hanno distrutto anche l'Horcrux, così Harry, Ron e Hermione si recano nei piani bassi del castello, dove infuria la battaglia tra Mangiamorte e difensori della scuola, tra cui c'è anche Percy Weasley, di nuovo riunito con la sua famiglia e i suoi amici. Hagrid viene catturato dagli Acromantula e portato come prigioniero dai Mangiamorte; George Weasley e Lee Jordan sconfiggono il mangiamorte Yaxley; Fred Weasley muore per mano di Rookwood, mentre ride ad una battuta di Percy. Anche Tonks e Lupin vengono uccisi. Harry, Hermione e Ron devono distruggere l'ultimo Horcrux, Nagini, che Voldemort ormai porta sempre con sé, per cui si recano alla Stamberga Strillante, dove Harry aveva visto Voldemort in una visione. Qui Voldemort ordina a Nagini di uccidere Piton, ritenendo che in questo modo la Bacchetta di Sambuco avrebbe funzionato pienamente per lui (dato che una bacchetta non propria funziona bene soltanto se se ne è sconfitto l'ultimo proprietario, ed era stato Piton a uccidere Silente), quindi va via. Prima di morire, Piton consegna a Harry i suoi ricordi. Esaminandoli con il Pensatoio, Harry scopre come Piton fosse sempre stato dalla parte di Silente, poiché aveva amato, fin da bambino, Lily Evans, madre di Harry. Anche l'assassinio di Silente era stato un ordine di quest'ultimo, la cui vita era comunque al termine, poiché si era incautamente fatto colpire dalla maledizione che proteggeva l'Horcrux contenuto nell'anello dei Gaunt, prima di distruggerlo. Harry scopre anche che Voldemort aveva inavvertitamente creato un settimo Horcrux: la sua anima era infatti tanto lacerata che quando aveva tentato di uccidere Harry se ne era staccato un altro pezzo, che aveva occupato il corpo dell'essere vivente più vicino, ovvero Harry stesso (attivando la connessione fra le due menti e conferendogli varie abilità proprie di Voldemort, come il saper parlare in Serpentese). L'unico modo per distruggere questo Horcrux è che Harry venga ucciso, e Silente aveva detto a Piton che era essenziale che questo avvenisse per mano di Voldemort. Harry quindi avverte Neville Paciock della necessità di uccidere Nagini, poiché lui non potrà farlo, e si avvia verso la Foresta Proibita. Durante il cammino si ricorda del boccino lasciatogli in eredità da Silente, che aveva incisa la scritta "mi apro alla chiusura", e lo inserisce in bocca, dicendo "sto per morire". Il boccino si apre e rivela al suo interno il terzo ed ultimo dono della morte, la pietra della resurrezione. Compaiono così sua madre, suo padre, il suo padrino Sirius Black e Lupin che lo aiutano a superare i Dissennatori e lo incoraggiano sorridendo. Quindi Harry lascia cadere la pietra, che verrà così perduta, e si consegna a Voldemort, che gli scaglia la maledizione Avada Kedavra per ucciderlo.
Harry si risveglia in un luogo dove il tempo scorre in modo strano, che a poco a poco si rivela per lui la stazione di King's Cross deserta, dove incontra Albus Silente. Questi spiega infine a Harry tutte quelle cose che non gli aveva mai potuto o voluto svelare, tra le quali che Harry non essere ucciso da Voldemort, poiché il Signore Oscuro ha usato il sangue di Harry per ricreare il proprio corpo, e la protezione di Lily lega entrambi (per questo era necessario che fosse Voldemort a colpirlo con l'Avada Kedavra). Gli spiega poi che aveva "indovinato" che Harry avrebbe dovuto lasciarsi volontariamente uccidere, in modo che l'incantesimo di Voldemort distruggesse definitivamente la parte dell'anima di Voldemort che Harry aveva dentro di sé. Harry viene anche a sapere che, in gioventù, Silente stesso aveva cercato i Doni della Morte insieme a Grindelwald, per scopi tutt'altro che nobili. Durante un litigio con Aberforth, che gli rimproverava di trascurare la sorella malata Ariana (era stata attaccata ancora bambina da tre ragazzi Babbani, su cui Percival Silente si era vendicato finendo per questo ad Azkaban), Grindelwald aveva rivelato la sua natura malvagia e c'era stata una lotta tra Albus, Aberforth e Grindelwald, in cui Ariana era morta colpita da un incantesimo scagliato da uno dei tre. Infine confessa ad Harry di aver capito da queste disavventure di non essere degno di possedere i Doni e che invece considera Harry il prescelto per riunire finalmente i tre oggetti. Il dialogo termina con Harry che chiede a Silente se questa scena sia reale o si stia svolgendo nella sua testa e Silente risponde che ovviamente si sta svolgendo nella sua testa, ma ciò non la rende meno reale. Harry ha comunque la possibilità di proseguire, o tornare indietro per cercare di fermare Voldemort, cosa che decide di fare, a malincuore, ma senza esitazione.
In questo lasso di tempo Harry appare morto. Si risveglia mentre Voldemort chiede a Narcissa Malfoy di verificare il suo decesso, e lei, pur accorgendosi che è vivo, non lo rivela in cambio di aiuto per trovare suo figlio Draco. Nella foresta, su ordine di Voldemort, Hagrid prende il presunto cadavere di Harry e lo porta indietro ad Hogwarts, fra la disperazione di coloro che sono lì. Coraggiosamente, Neville affronta Voldemort, rifiutando l'offerta di diventare un Mangiamorte e unirsi a lui. Così Voldemort tortura Neville paralizzandolo, e facendogli indossare il Cappello Parlante a cui aveva dato fuoco. In quell'istante, i Centauri della Foresta Proibita (che poco prima Hagrid aveva insultato per non aver aiutato i difensori di Hogwarts) attaccano. Nella confusione che segue, Harry si copre con il Mantello dell'Invisibilità, e Neville riesce a liberarsi dal cappello e a uccidere Nagini, decapitandola con la vera spada di Godric Grifondoro, che estrae dal Cappello Parlante. La battaglia ricomincia, ma stavolta i difensori di Hogwarts sono in superiorità numerica. Voldemort stesso partecipa alla battaglia, combattendo contro Kingsley Shacklebolt, la professoressa McGranitt e il professor Lumacorno, tuttavia non riesce a uccidere nessuno: infatti, proprio come sua madre era morta per salvare la sua vita, anche Harry era andato incontro alla morte per salvare i suoi amici e le persone che lottavano contro il Signore Oscuro. Molly Weasley uccide in duello Bellatrix Lestrange ed Harry si libera del Mantello dell'Invisibilità per salvarla dalla vendetta di Voldemort. Faccia a faccia contro Voldemort, ormai rimasto solo e circondato dai nemici, Harry sembra tuttavia in difficoltà, poiché il Signore Oscuro ha la Bacchetta di Sambuco, che non può essere sconfitta. Tuttavia, Harry ha capito che il vero padrone della Bacchetta di Sambuco non era Piton, ma Draco Malfoy, poiché era stato lui a disarmare Silente, e Piton aveva ucciso l'anziano mago senza più la bacchetta, rinvenuta poi nel prato sottostante e seppellita col corpo. Harry, avendo disarmato Draco (anche se non della Bacchetta di Sambuco, ma solo della sua bacchetta) durante la lotta a Villa Malfoy, è quindi il reale padrone della Bacchetta di Sambuco. Nel momento culminante, Voldemort lancia una maledizione Avada Kedavra contro Harry usando la Bacchetta di Sambuco, ed Harry lancia nello stesso momento un incantesimo di disarmo: i due incantesimi collidono ed è quello di Harry a prevalere a causa della volontà della Bacchetta di Sambuco di non attaccare il suo padrone. La Bacchetta di Sambuco viene strappata dalle mani di Voldemort e afferrata da Harry; la maledizione di Voldemort rimbalza indietro, uccidendolo una volta per tutte.
Harry decide di non tenere per sé la Bacchetta di Sambuco, ma di rimetterla nella tomba di Silente, però solo dopo aver riparato la sua vecchia bacchetta con essa. Allo stesso modo, Harry decide di non recuperare la pietra della resurrezione, persa nella foresta. Decide, invece, di tenere il Mantello dell'Invisibilità donatogli da suo padre James.

Nell'epilogo della storia, 19 anni dopo la morte di Voldemort, Harry e Ginny Weasley sono sposati e hanno tre figli: James Sirius, Albus Severus e Lily Luna. Anche Ron e Hermione sono sposati con due figli, Rose e Hugo, mentre Draco Malfoy ha un figlio di nome Scorpius. Il figlio orfano di Lupin e Tonks, Teddy, ormai diciannovenne, è fidanzato con la figlia di Bill e Fleur, Victoire. Si incontrano tutti il primo settembre alla stazione King's Cross, per accompagnare i loro figli al treno per Hogwarts. Neville Paciock è diventato professore di Erbologia a Hogwarts. Harry ricorda come la sua cicatrice non gli abbia più fatto male dalla sconfitta di Lord Voldemort, e così la storia si conclude.

PATATE ARRABBIATE

INGREDIENTI:patate a pasta gialla,circa 300 g,wùrstel di pollo,funghi trifolati freschi,sale,olio d'oliva,curry e prezzemolo. PREPARAZIONE:sbucciare e lavare le patate in acqua fredda,lasciarle un pò nell'acqua per togliere l'amido in eccesso,poi tagliarle a dadini,mettere l'olio nella padella antiaderente,lasciarlo scaldare un pò e successivamente aggiungervi le patate.In un'altra padella mettere dell'olio con uno spicchio d'aglio,pulire i funghi e tagliarli a metà,unirli all'aglio nella padella e far cuocere per 20 minuti,nello stesso tempo si rosoleranno anche le patate.Tagliare a dadini i wùrstel(3),tenerli da parte.Quando i funghi sono cotti aggiungervi il prezzemolo ed unirli alle patate precedentemente salateFatele andare per circa 2 minuti poi aggiungervi i wùrstel ed un pugnetto di curry.Fate rosolare ed insaporire il tutto,poi togliete dal fuoco e servite calde.Le ho chiamate arrabbiate perchè il curry conferisce ai cibi un sapore deciso ed a parer mio sublime!Buon appetito!

DISEGNI SUI CUSCINI



OCCORRENTE:cuscini di vario genere,cuties(sono degli stencil per bambini con le figure disney)colori per tessuto,brillantini per tessuti.PROCEDIMENTO:prendere lo stencil che si desidera ed appoggiarlo fermamente al tessuto,fare la sagoma del disegno.Togliere lo stencil e proseguire riempiendo il disegno con il colore scelto,continuare così fino a che non si ha finito tutto il disegno.Dopodichè passare sopra i brillantini trasparenti o colorati,avendo cura di non uscire dai bordi del disegno.Tenere il cuscino in modo orrizzontale,altrimenti si otterranno spiacevoli sbavature fuori dal disegno.Infine lasciare asciugare per un giorno intero e vedrete che bell'effetto che avrà il vostro cuscino sui vostri figli e perchè no,anche sul vostro compagno!!

MODELLARE IL CERNIT



E' il nome di una pasta da modellare a base plastica (PVC), simile al Pongo ma che indurisce con la cottura con cui assume un aspetto ceramico, dai colori brillanti e vividi che si mantengono nel tempo. E' disponibile in panetti di vari colori mescolabili tra loro . Una volta indurito, si può verniciare, ritagliare, limare, incollare ad altri pezzi.
 
COME SI FA
Conviene iniziare da forme semplici e piccole, tipo frutti o fiori:
 
togliere il panetto dall'involucro e prelevarne un piccolo pezzo
scaldare il pezzo di Cernit tra le mani per qualche momento, per aumentare la malleabilità
dare la forma desiderata, servendosi anche di piccoli utensili come stuzzicadenti, matterelli per ravioli, stecche per la creta, stampini da biscotti 
per aggiungere un pezzetto di altro colore a quanto già creato, scaldare leggermente le parti da unire con le dita e premerle insieme, passando poi con le dita sulle giunture in modo da farle aderire bene
disporre l'oggetto su della carta da forno o direttamente sulla teglia da forno, e cuocere a circa 100 - 120 gradi per alcuni minuti
lasciare raffreddare a temperatura ambiente
verniciare eventualmente con una mano di vernice a spruzzo lucida o satinata

SUGGERIMENTI
Il Cernit è facile e divertente, ma non è atossico come la pasta salata, quindi non fatelo utilizzare ai bambini piccoli. In compenso, le vostre creazioni non rischieranno di sfaldarsi col tempo, ma dureranno inalterate per lunghissimo tempo...

EFFETTI DI COLORE: i colori tendono a scurire con la cottura, quindi tenetene conto quando create sfumature. Mescolando colori anche contrastanti tra loro in maniera parziale e non omogenea, si ottengono striature marmoree di bell'effetto. E' possibile anche sfumare due o più colori, con una tecnica che descrive molto bene Sue Heaser nel suo libro "Come modellare e lavorare il Cernit".

CONSIGLI VARI: nel Cernit lavorato con le mani rimangono le impronte digitali in lievissimo rilievo. Se non desiderate che la cosa accada, dopo aver dato la forma al vostro pezzetto di Cernit, passatelo con un dito inumidito in un po' d'acqua, e cercate di lisciare così la superficie.
Tenete comunque conto che questo materiale, una volta cotto, si può tagliare e limare, e questo può tornare utile per rimediare a qualche piccolo disastro.
I piccoli oggetti in Cernit possono essere incollati ad altri supporti (per esempio, coperchi di vasi per conserva, cornici, scatoline) utilizzando una colla tipo Attak o una colla epossidica a due componenti, da preparare al momento in piccole quantità.

FINITURA: ovviamente dipende dall'oggetto, ma all'occorrenza il Cernit può essere scartavetrato con una carta vetrata a grana fine, bagnandola mentre si procede per non far aderire la polvere, prodotta dallo sfregamento, alla carta vetrata, che perderebbe così efficacia.
L'ultimo passaggio può essere la lucidatura, ottenuta sfregando il pezzo finito e scartavetrato con un panno morbido (insistendo molto) o con una vernice trasparente e lucida all'acqua (quelle a base di solventi non vanno bene, perché non si asciugano mai del tutto sul Cernit restando oleose). 

COTTURA: fate delle prove con palline di Cernit di varie dimensioni, se non siete sicuri delle prestazioni del vostro forno. Pezzi piccoli richiedono pochi minuti di cottura, pezzi grandi qualche minuto in più, ma non esagerate né con la temperatura né con il tempo di permanenza nel forno: correte il rischio di rigonfiamenti o spaccature. Ricorrete al trucco della pallina di stagnola come anima di una pallina di Cernit di grandi dimensioni: alleggerirete il vostro lavoro e cuocerà in minor tempo.

CONSERVAZIONE: il Cernit non utilizzato si conserva a temperatura ambiente o in frigorifero, meglio se in una scatola di latta (alcuni tipi di plastica infatti possono "legarsi" con la componente plastica del Cernit, rovinandolo).
Non teme l'acqua e l'oggetto finito può essere pulito con un panno umido.

PASTA DI MAIS



INGREDIENTI:250 gr di maizena
500 gr di colla vinilica
1 cucchiaio di olio di vaselina
1 cucchiaino di succo di limone

U t e n s i l i

pentola antiaderente
cucchiaio di legno
matterello: va molto bene un tubo di plastica di cca. 2-3 cm. diam. (per stendere la pasta), con quello di legno la pasta tende ad appiccicarsi
premiagli e trincetto
rotella dentata e non, per tagliare la pasta
stuzzicadenti e stecconi peri spiedini
filo di metallo di vario diametro – come gambo per i fiori coperto di GUTTAPERCA, là dove non si usa, come per esempio per le rose il vero gambo essiccato
tempere, acquarelli, pigmenti, gessetti

P r o c e d i m e n t o

Cuocere nel tegame antiaderente a fuoco medio- alto, tutti gli ingredienti, mescolando velocemente fino ad ottenere una palla compatta. Quando si forma un panetto che si stacca dalle pareti, cuocerlo per altri pochi istanti e poi toglierlo dal fuoco e continuare ad impastarlo, all'inizio dentro un sacchetto di plastica e poi su un piano (serve per togliere l’umidità), chiudendolo alla fine dentro un altro sacchetto, (quelli della spesa). Bisogna prestare molta attenzione alla cottura, perciò se l'impasto risulta troppo appiccicoso rimettere il panetto sul fuoco basso per qualche istante. Non cuocere troppo l'impasto, in quanto se è troppo cotto perde di elasticità e non potrà essere lavorato in nessuna maniera. L’ impasto si ritiene giusto, quando strappando un bocconcino, questo si strappa di netto, senza filare. Quando è già pronto, se chiuso bene nel sacchetto dura settimane. Comunque, bene specificare che non si butta via mai niente; laddove, l’impasto risultasse troppo cotto, lo possiamo utilizzare per riempire un vasino in coccio, il quale potrà servire come base per una composizione con primule, pansè (le viole del pensiero) oppure qualunque altro fiore vogliamo: mettiamo per prima un poco di colla vinilica sulle pareti del vaso, poi aggiungiamo l’impasto riempiendo poco a poco fin sotto il bordo; coloriamo il sopra con acquarelli verde e nero - per fare assomigliare la base al colore del terriccio, oppure possiamo aggiungere sopra l’impasto, del muschio stabilizzato il quale si fa aderire con poca colla vinilica; in questa base infiliamo poi i nostri fiori pronti e poi le foglie. Si possono utilizzare anche le foglie stabilizzate


COLORAZIONE:
Per dare colore alle vostre creazioni si possono adottare due tecniche:
- dipingerle a lavoro ultimato
- colorare la pasta prima di lavorarla
Se si è esperte di pennelli e colori,si può colorare il pezzo ultimato o i piccoli pezzi prima dell'assemblamento.
In caso contrario è decisamente meglio colorare la pasta prima di cominciare a creare il lavoro. Sarà sufficiente aggiungere e miscelare piccole quantità di colore a tempera alla pasta fresca. I colori possono essere infiniti, perché le tempere combinate fra loro possono dare mille sfumature. Personalmente è una tecnica che preferisco, dal momento che permette di creare infinite sfumature di colore e di avere l'idea, mentre si lavora, di come sarà il lavoro ultimato. Questa tecnica permette, a mio parere, una maggiore qualità e precisione.
Bisognerà fare attenzione, se si ha in mente di creare un pezzo di notevoli dimensioni, nel colorare una quantità sufficiente di pasta, dal momento che ritrovare successivamente la stessa sfumatura di colore risulterebbe praticamente impossibile.
Se quando si è ultimato il pezzo, è avanzata della pasta, potete, se la quantità è minima, creare piccoli fiori, frutti, o foglie o altro, in modo da poterli utilizzare per altre creazioni. E' un sistema che uso molto spesso con le foglie, perché mi permette di crearne di diversi colori e dimensioni, pronte per essere applicate a qualsiasi lavoro.

PER ULTIMO:.
Se si creano lavori che si devono successivamente assemblare, questo procedimento può essere effettuato durante la lavorazione a pasta fresca, oppure quando la pasta è già asciutta. In questo caso si possono mettere insieme i vari pezzi usando il vinavil, in quanto una volta asciutto risulta trasparente. In alterbativa si può usare anche la pistola per la colla a caldo.
ConservazioneLa pasta di mais si conserva bene e non teme l'umidità evitate comunque luoghi molto umidi r molto caldi.
Per quanto riguarda la conservazione della pasta fresca, riponete la pasta solo quando è completamente fredda in dei sacchetti di plastica o in contenitore a chiusura ermetica, state attenti a tenerli ben chiusi, altrimenti la pasta si secca.
La pasta di mais può essere conservata perfettamente anche per due mesi.
Per quanto riguarda invece l’oggetto finito, non c’è limite alla sua durata, purché abbiate avuto l’accortezza di spruzzarlo di vernice trasparente (lucida od opaca).

LAVORETTI DI PASTA DI SALE

La pasta di sale è facilissima da preparare ed il costo è davvero bassissimo. Può essere valida alternativa al das od alla creta che certamente sono più costosi, vediamo insieme come fare questa pasta e come utilizzarla sia per fare oggettini per noi che per far giocare i bambini,le mie bimbe si divertono un mondo a fare delle piccole sculture
INGREDIENTI:1 tazza di farina
1 tazza di sale fino (polverizzato)
1 tazzina di acqua
1 cucchiaino di olio di semi o di vasellina










1 cucchiaino di colla da tappezziere in polvere o colla vinilica ,vernidas per proteggere i lavoretti
Come potete vedere la quantità di sale e di farina è la stessa quindi anche se volete farne dosi superiori o molto inferiori l’unica cosa da non dimenticare è questa.
 PREPARAZIONE:
Una cosa importante da tenere a mente è che più il sale è fino più la pasta sarà liscia e quindi bella da vedere dopo, io vi consiglio di usare un vecchio frullatore o un vecchio macina caffè per rendere il sale quanto più simile allo zucchero a velo, fate attenzione però perché il sale tende a far arrugginire le lame quindi usatene uno vecchio oppure lavate immediatamente le lame dopo aver tritato il sale.

In una ciotola mettete la farina e il sale e mescolate con un cucchiaio di legno, poi gradualmente aggiungete l’acqua, la dose che vi ho indicato è una tazzina ma a seconda della farina che utilizzate potrebbe servirne un po’ di più, lavorate fino ad avere un composto morbido, aggiungete l’olio di semi e la colla vinilica serviranno a rendere la pasta più morbida ma anche più resistente.

Mettete l’impasto su una spianatoia e lavoratelo per un pò. A questo punto potete procedere in due modi o colorate la pasta a crudo mischiando un po’ di colore all’impasto oppure fate il vostro lavoro, lo cuocete e lo colorate dopo.

Per colorare il panetto vi consiglio di usare o i colori a tempera o quelli acrilici, impastate insieme fino a che il colore si distribuisca uniformemente, poi ripetete l’operazione per tutti i colori che volete fare, siccome i colori tenderanno a scurirsi fate una prova così saprete come regolarvi. Un’altra alternativa è fare i vostri lavori e colorarli dopo.

Quando i vostri lavoretti saranno pronti metteteli in forno a circa 50/60°C e controllate la cottura con uno stecchino, se fate dei lavori particolarmente complessi usate stecchini di legno come gli stuzzicadenti,così non rischierete di vederli crollare.

Se volete colorarli dopo potete usare gli acquarelli che sono certamente i più adatti in questo caso. La pasta rimasta potete avvolgerla nella pellicola trasparente e metterla in frigorifero. Quando i lavori saranno perfettamente asciutti completateli con il vernidas o qualsiasi altro prodotto protettivo. Se fate oggetti da appendere mettete i supporti a crudo e fateli cuocere in forno così si avrà un tuttu’uno con la pasta.

Mantenete i lavori in posti poco umidi e non metteteli mai nel celophant se non volete ritrovarli ammuffiti! Sbizzarritevi con la fantasia!Vedrete che bei capolavori che creerete!!